C’è chi sceglie di tenerla per intere giornate, e anche di notte; c’è chi invece la porta solo quando è in un luogo pubblico a contatto con altre persone; c’è chi sceglie direttamente il turbante o il foulard e lascia la parrucca nel cassetto.
L’uso della parrucca nella quotidianità dipende esclusivamente da una scelta personale, non ci sono regole fisse, se non quella di sentirsi bene, in armonia con se stessi e con gli altri, riservando sempre un occhio di riguardo alla salute del proprio cuoio cappelluto e a quella… della parrucca!
C’è chi si sveglia già con la parrucca e chi no
La scelta di indossare la parrucca di notte dipende dalle necessità della singola persona; nulla vieta di tenerla anche per dormire, ma ci sono alcuni fattori da considerare.
Indossare la parrucca anche nelle ore notturne significherà utilizzarla verosimilmente per ventiquattro ore; in questo modo, probabilmente si usurerà prima di quanto non accada se le ore in cui la si indossa sono circa dodici. Questo non solto per una questione di tempo, ma anche per il normale sfregamento dei capelli sul cuscino durante il sonno.
Per limitare il danno, chi sceglie di portare la parrucca dormendo potrebbe optare per una federa in tessuti come seta o raso, più “delicati”, che creano minor sfregamento a contatto con il capello. Se i capelli della parrucca sono lunghi, esattamente come si potrebbe fare con i propri capelli, si potrebbero raccogliere in una coda o una treccia per evitare che si annodino.
Stando ai pareri di molte persone che hanno scelto di non portare la parrucca di notte, questo potrebbe portare dei benefici; una soluzione può essere alternare la parrucca di giorno e il foulard nelle ore notturne, di modo che durante le sette-otto ore di sonno la cute respiri di più e si crei meno sfregamento, oltre ad una minore sensazione di calore sotto la parrucca.
E la protesi per capelli? Non esiste una regola fissa per tutte le tipologie; alcune devono essere rimosse almeno di notte, se si vuole che durino più a lungo, ma altre si possono anche tenere per diverse settimane consecutive quindi per molte ore. Verificare questo con chi fornisce questo specifico supporto è fondamentale, per sapere quale sia la soluzione più indicata. Qualsiasi sia la scelta, bisogna sempre aver cura di fare l’adeguata manutenzione. Quando invece si rischia di incorrere in problemi cutanei, solitamente è consigliabile optare per una soluzione diversa, che anche in questo caso potrebbe essere il foulard, durante le ore notturne.
La parrucca in casa?
Soprattutto se si tratta di una parrucca in capelli veri, non ci sono indicazioni specifiche o limiti di orario, anche perché col passare del tempo si sono affinate sempre di più le tecniche di produzione delle parrucche, naturali e sintetiche, in modo tale che si possano portare tendenzialmente in tranquillità, senza che ci siano frequenti conseguenze come arrossamenti o infiammazioni.
Se per lavoro o altri motivi si resta fuori casa per sei-otto ore, questo non comporterà un problema e, se qualcuno, una volta a casa, volesse continuare a indossarla può farlo. La scelta è sempre personale e dipende sempre da ciò che porta benessere, alla psiche ma anche alla testa; chi abbia sensazioni di fastidio o senta l’esigenza di lasciar respirare il cuoio cappelluto deve necessariamente ascoltare questa necessità.
Se la parrucca scelta invece è di fibra sintetica bisogna prestare attenzione a delle piccole cose: ad esempio, le parrucche di fibra sintetica non sono amiche delle fonti di calore, come il camino, i fornelli ed il forno, attenzione agli accendini, alle candele e alle sigarette, oltre che al ferro da stiro ed al vapore dello stesso.
C’è chi a casa, dopo aver indossato la parrucca per molte ore, si sente a proprio agio a stare senza la parrucca, magari con un foulard, perché toglierla restituisce una sensazione di leggerezza e freschezza facendo respirare la cute, e anche durante la notte c’è chi preferisce dormire senza.
È il caso di Antonietta, fondatrice di Maison Sisu, che aggiunge: «inizialmente anche con i miei famigliari mi sentivo meglio indossandola, poi mi sono resa conto che loro erano al mio fianco per aiutarmi e sostenermi, senza giudicarmi, da qui la sicurezza nel poter veramente decidere se e quando indossarla, con la possibilità di scegliere come mostrarmi anche ai loro occhi».