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Settembre è il mese dedicato all’alopecia areata e abbiamo scelto di dare spazio a questo tema sul blog con contenuti che speriamo possano essere utili. Buona lettura.

Raccontarsi significa parlare di sé, della propria storia e delle proprie caratteristiche, anche estetiche, che amiamo e che sopportiamo a fatica. Per chi convive con l’alopecia da sempre l’assenza di capelli può diventare in qualche caso una caratteristica come tante, una condizione di normalità, e nel racconto di sé, forse, passa quasi sotto silenzio. Per qualcun altro, invece, può essere un aspetto che occupa fin troppo spazio nel proprio ritratto, fino a diventare un difetto invalidante, che magari determina addirittura la svalutazione di sé.

Abbiamo chiesto a una persona che oggi, dopo un lungo percorso, vive questa condizione con serenità di raccontarla e raccontarsi e di parlare soprattutto a chi, come lei, convive con l’alopecia ma non ha ancora trovato il proprio equilibrio.

Mi chiamo E., ho 41 anni e ho l’alopecia universale da praticamente una vita.

Accettare l’alopecia? Non è affatto semplice, ma possibile. Io ne soffro fin da piccola, all’età di sei anni ho perso tutti i capelli e forse, data l’età, non è stato un trauma. Sono cresciuta vivendola come “normalità”.

Purtroppo con gli anni, chi mi ha fatto sentire “diversa” sono stati bambini e ragazzi ma c’è sempre il lato positivo di ogni cosa e il mio, con gli anni, è stato quello di ringraziare chi mi ha bullizzato, perché tutto ciò mi ha permesso di sviluppare e rafforzare il carattere. A chi vive questa condizione posso dire che per accettare l’alopecia, serve prima di tutto tempo, per farla diventare abitudine, poi autoironia, ma per ognuno di noi il percorso di accettazione di sé è differente. L’autoironia per me è stata un’arma vincente! Rende ogni cosa più leggera.

Dopo un’adolescenza fatta di bullismo ho impiegato anni per ritornare a volermi bene e accettarmi così come sono…diversa dalla massa, ma forse, più che diversa mi piace definirmi “particolare, unica nel mio essere”. Come lo siamo tutti. Sono sempre io, con o senza capelli, non sono quest’ultimi a definirmi e possiamo vivere questa avventura come un trampolino di crescita personale, un’esperienza ricca di emozioni.

La paura, l’imbarazzo, il timore del giudizio è normale. Si supera tutto piano piano, con l’esperienza, che aiuta ad affrontare le diverse situazioni che questa condizione pone davanti e con la consapevolezza che al mondo non possiamo piacere a tutti. Con o senza capelli. Penso che nel raccontarci, anche attraverso l’assenza di capelli, la sincerità sia la via migliore da percorrere, perché ci consente di vivere ogni rapporto con serenità e creare relazioni di ogni tipo, dove possiamo sentirci noi stesse. Ovviamente, non siamo obbligate a raccontare un qualcosa che non ci sentiamo di condividere. Ricordiamoci che chi ci sta accanto, deve accettarci con o senza capelli, perché il valore di ogni persona va molto oltre l’aspetto estetico.

Voglio dare un consiglio: provate a focalizzare il vostro sguardo su quei dettagli del vostro volto che amate di più: le labbra, il naso, gli occhi e imparate e riconoscervi in essi e valorizzatevi!

Con o senza capelli e peli, siamo tutti esseri umani con un valore inestimabile e più valorizziamo ciò che abbiamo dentro, più il bello di noi si vedrà anche al di fuori.